Storie di brand: Mikimoto, il signore delle perle

Se parliamo del mercato delle perle, non possiamo non nominare subito Mikimoto, un brand nato dalla lungimiranza di un imprenditore giapponese che è stato l’inventore della coltivazione delle ostriche perlifere. Andiamo a conoscere meglio l’origine di questo noto brand!

Mikimoto Kōkichi, figlio di una famiglia che gestiva una trattoria di Udon, iniziò i suoi esperimenti nel 1888 e li portò avanti fino al 1893, quando riuscì ad ottenere la prima perla coltivata, dopo diversi anni di test e perfezionamento.

Fare così tanti anni di test senza risultati non fu semplice: quando riuscì nella sua impresa, si trovava sull’orlo della bancarotta, con la pressione continua da parte dei creditori e il solo supporto morale di sua moglie Une, che portava avanti da sola la famiglia gestendo il banco di Udon e lasciava il marito perseguire la sua strada, convinta anche lei che fosse quella giusta.

Il commercio dell’epoca era in mano all’Inghilterra, ma Mikimoto sapeva che le perle sarebbero state una enorme fonte di ricchezza per la sua famiglia ma, soprattutto, per il suo paese. Diede lavoro a 40 persone che, insieme a lui, si occupavano dell’allevamento.
Le “Ama”, nonché pescatrici che si tuffavano fino a 15 metri di profondità per recuperare i molluschi, erano state da lui vestite di bianco, anziché seminude come avveniva prima, e sceglievano personalmente gli esemplari migliori, ma sapeva che serviva ottimizzare ancora di più il metodo di raccolta.

Solo dopo anni, capì che dipendeva tutto dall’inserimento di un frammento di materia epiteliale all’interno dell’ostrica, affinché questa coprisse di strati di madreperla l’intruso, ma dovette affinare la sua tecnica per non uccidere l’animale nel tentativo di aprirlo per effettuare questo procedimento.

L’inizio del commercio

Una volta riuscito a creare le prime perle, Mikimoto iniziò la sua ascesa nel commercio, aprendo nel 1899 il primo negozio a Tokyo, nel distretto di Ginza, dove si trova ancora un edificio completamente nero che porta il suo nome.

Ad Ojima, l’appellativo che veniva rivolto alla zona di coltivazione delle perle era “Pearl Island” e Mikimoto con i suoi collaboratori riuscirono ad aiutare le persone nello sviluppo dell’isola, attraverso il commercio.
Le ostriche utilizzate erano solamente della tipologia Akoya, che garantiva una qualità migliore, e nel 1901 raggiunge un milione di ostriche coltivate.

Decise di spedire 2 dei suoi 5 figli in America per testare il terreno, capendo che quello era il vero mercato a cui si sarebbe dovuto rivolgere.

La rigorosità della selezione diventa il marchio distintivo di Mikimoto: solo il 5% delle perle prodotte supera il test di qualità.
Con questa fama e questa attenzione, le Perle Mikimoto stregano sia persone comuni che celebrità, un nome tra tutti Marylin Monroe, l’iconica star di Hollywood che amava indossare queste meravigliose perle giapponesi.

Mikimoto morì il 21 settembre 1954, lasciando aperta una via per un progetto che è stato osteggiato da tutti, ma con dedizione trasformato in qualcosa di splendido e accessibile, non cedendo a compromessi.

“Se un uomo deve fare un regalo a una donna sceglierà quasi di sicuro un diamante, che in qualche modo lo rassicura sul valore della sua scelta. Se una donna deve comprare qualcosa per sé, allora sceglie le perle, le sente più eleganti ed eterne.”