Storie di Brand: Tiffany & Co.

Tiffany & Co., nota anche come Tiffany’s, è un’azienda che vende gioielli di altissima qualità, simbolo dell’eccellenza artigianale in tutto il mondo, grazie ad una rete di migliaia di punti vendita. L’iconico colore della scatolina azzurra, abbinato ad innovativi gioielli creati da artigiani con materie prime di qualità eccelsa, hanno fatto decollare quello che per molti è il brand dell’eleganza per antonomasia: conosciamo la storia di Tiffany!

Come nasce Tiffany & Co.

Il 18 settembre 1837, Charles Lewis Tiffany apre il primo negozio Tiffany a Broadway, nel centro di New York. All’interno erano vendute diverse tipologie di oggetti, soprattutto di cancelleria. Con l’inserimento di un nuovo socio, John B. Young, Tiffany diventa Tiffany & Co., come lo conosciamo oggi.

Nel 1845, viene stampato il primo Blue Book, un catalogo di vendita per corrispondenza degli USA, dove venivano raccolti una volta all’anno i gioielli più rari del mondo. Da subito questa raccolta è diventata simbolo di stile e raffinatezza.

Il visionario fondatore Charles Lewis, nel 1848 acquistò delle gemme di colore diverso dagli aristocratici europei e le portò negli Stati Uniti per creare gioielli per l’élite americana.

Da qui, nacque la sua fama come “re dei diamanti”, gemma di cui diventò un punto di riferimento. A tal proposito, fu il primo a creare un anello di fidanzamento con i diamanti, simbolo dell’amore duraturo, nel 1886. 

Nello stesso anno, acquistò i gioielli della corona francese e divenne l’ideatore delle spade da cerimonia durante la Guerra Civile, disegnando inoltre anche la medaglia d’onore del Congresso, una delle più alte onorificenze della nazione. Oltre a questo, divenne anche l’ideatore e creatore di alcuni trofei sportivi, quando ormai la sua fama era in crescita incredibile.

Il trampolino di lancio per entrare nella mente delle persone in tutto il mondo, fu indubbiamente il film “Colazione da Tiffany” uscito nel 1961, tratto da un romanzo di Truman Capote dove la protagonista, nel film Audrey Hepburne, sosteneva che non esistesse un posto al mondo più tranquillo ed elegante di Tiffany.

Nel 1902, morì Charles Lewis e gli succedette il figlio Louis Comfort, che divenne il primo direttore artistico di Tiffany. Il suo nome era già conosciuto per le meravigliose creazioni di mosaici in vetro da lui realizzate. Mise in pratica le sue abilità creando una notevole gamma di oggetti di design ispirati all’Art Deco, molti dei quali sono oggi al Metropolitan Museum of Art di New York.

Le storiche creazioni di Tiffany

  • nel 1851, fu il primo a costituire lo standard in gioielleria per l’argento 925 come migliore per la creazione di gioielli di prestigio;
  • Nel 1853 creò l’orologio Atlas, alto 2,7 metri e ancora oggi sopra Tiffany nella sede della Fifth Evenue. Si tratta dell’orologio pubblico più antico di New York;
  • Nell’1886 fu la prima gioielleria a presentare un anello di fidanzamento moderno con un diamante, il Tiffany Setting. 

Il re dei diamanti

Nel 1877 venne scoperto in Sudafrica uno dei diamanti gialli più grandi del mondo, che grezzo era di 287,42 carati. Il Tiffany Diamond fu acquistato per 18mila dollari da Charles Lewis, consolidando così il suo appellativo di “re dei diamanti”.

Venne tagliato a cuscino in 82 faccette, 24 in più rispetto al tradizionale brillante, per incentivare non tanto la sua dimensione quanto la sua lucentezza che, così, sembra risplendere dall’interno come se ci fosse una fiamma.

Il Tiffany Diamond è stato montato ben 4 volte, due delle quali al collo di Audrey Hepburne per alcuni scatti legati al film sopracitato.

Essendo Tiffany così conosciuto per i suoi meravigliosi diamanti, anche gli artigiani assunti dovevano essere professionisti diplomati in gemmologia che superavano un corso formativo prima di poter essere in grado di valutare un diamante secondo gli standard Tiffany, secondo le 4 C:

  1. Cut (taglio)
  2. Color (colore)
  3. Clarity (purezza)
  4. Carat Weight (peso in carati)

Da qui, iniziò una serie di collaborazioni con designer straordinari come Jean Schlumberger, che aprì la strada ad una serie di designer innovatori nel loro campo.

Tiffany per l’ecosostenibilità

Da sempre, Tiffany si schiera per l’ecosostenibilità, evitando gli scavi e i materiali nocivi per la salute. Alcuni esempi:

  • Nel 1996, si oppose allo scavo che minacciava il parco nazionale di Yellowstone;
  • Rifiutò l’utilizzo dei coralli, perché compromettono l’ecosistema marino in maniera irreversibile

E potremmo continuare con una miriade di altri casi in cui la posizione aziendale è rimasta fedele ai propri valori.