I diversi tipi di lavorazione delle pietre preziose

Le pietre in natura non sono lucenti e perfette come quelle che vengono esposte nelle gioiellerie, anzi sono più opache e dalla forma irregolare. Una volta estratte queste gemme vengono sottoposte a diverse lavorazioni che ne migliorano l’aspetto.

L’arte di intagliare le pietre ha origini remote, le prime testimonianze si trovano già nel periodo della Mesopotamia, in cui le forme erano semplici e geometriche. Gli antichi greci prima e i romani dopo hanno perfezionato la tecnica, poi abbandonata nel medioevo poiché ritenuto superfluo in quanto le pietre naturali erano già ritenute preziose. Per realizzare varie forme gli artigiani erano soliti ricorrere a piccoli picconi appuntiti che utilizzavano non solo per intagliare le pietre, ma anche il metallo e il legno.

Il taglio di una pietra preziosa è di elevata importanza per la qualità di una pietra, una lavorazione eseguita male potrebbe non riflettere adeguatamente la luce e quindi peggiorarne la lucentezza e il colore. Una pietra ben lavorata, al contrario, permette brillantezza e preziosità. Con gli anni, soprattutto nel XX secolo, gli intagliatori delle pietre si sono specializzati sempre di più. Le tecniche sono state perfezionate in questo periodo specialmente grazie alle macchine ideate proprio con lo scopo di creare la forma delle pietre preziose.

Le diverse tipologie di taglio

Durante la lavorazione solitamente la pietra perde peso a causa della limatura di piccoli frammenti, la bravura di un intagliatore sta avere la minor perdita di peso possibile in modo da mantenerne la qualità. È possibile dare alle gemme diverse forme tramite il taglio, ma solitamente questa scelta viene presa in base alle caratteristiche della pietra. Esiste una prima differenza fondamentale.

Pietre sfaccettate. Sono le più comuni e la lavorazione consiste nel dare alla pietra una forma precisa e regolare tramite la creazione di faccette. Durante i periodi storici questo stile non ha avuto sempre successo, gli antichi romani, ad esempio, credevano fosse volgare indossare pietre troppo lavorate.

Pietre non sfaccettate. Questo taglio è chiamato anche cabochon e dona una linea rotondeggiante e priva di lati piatti. È tipicamente utilizzato per le gemme opache o che presentano particolari effetti ottici come la pietra di luna.

Parti del diamante da it.edenly.com

Una gemma lavorata è divisa in diverse parti: la parte piatta superiore viene chiamata tavola, la zona più larga in basso viene chiamata corona, mentre quella che si restringe padiglione, tra le ultime due è presenta la cintura. Questa ultima parte finisce con la punta della gemma, chiamata apice.

Il taglio delle pietre sfaccettate si divide in tre grandi sottogruppi: taglio a brillante, taglio a gradino e taglio a rosa.

Il taglio a brillante è il più classico ed è tipicamente adoperato con i diamanti, questa lavorazione viene realizzata con la formazione di 58 faccette. Il taglio venne ideato da Vincenzo Peruzzi nel XV secolo ed ottenne subito grande successo grazie alla brillantezza che la lavorazione donava alla pietra. La realizzazione di questo taglio ha bisogno di grande precisione e il processo potrebbe far perdere alla pietra fino al 63 % del suo peso. A partire da questa tecnica vengono create forme più particolari come a goccia, a ovale e a cuore e può essere applicata a qualsiasi tipo di pietra.

Il taglio a gradino e chiamato anche a smeraldo poiché i più esperti ritengono che questo tipo di lavorazione doni alla pietra verde la brillantezza perfetta. È un taglio classico ma attualmente meno popolare di quando lo fosse durante l’Art Déco. Questo tipo di taglio viene molto utilizzato con le pietre grandi e colorate in quanto adatto a metterne in risalto i riflessi interni. In questa lavorazione le sfaccettature sono dalle 50 alle 58 e da questo taglio se ne possono creare altri come quello a baguette e a carrè.

Taglio a rosa. Si origina dal cabochon e quindi da una base rotonda su cui vengono create 24 sfaccettature triangolari. Era molto utilizzata quando le altre tecniche non erano ancora state migliorate e permette di fare perdere alla pietra pochissimo peso, per questo è utilizzata con gli elementi più piccoli.