Gemme antiche incise, le opere d’arte in miniatura in vendita da Christie’s il 29 aprile

Il 29 aprile Christie’s farà un tuffo nel passato più antico. Durante la tradizionale Classic Week series of sales, troverà spazio un’asta assai particolare: Masterpieces in Miniature: Ancient Engraved Gems Formerly in the G. Sangiorgi Collection. Spaziando nel mondo antico dal XVI secolo a.C al IV secolo d.C., la vendita comprende le 40 più ricercate e affascinanti gemme incise presenti in una delle collezioni private più importanti della storia, degli artefatti senza tempo che aprono una finestra sul primo Novecento. Infatti è nei primi decenni dello scorso secolo che Giorgio Sangiorgi, un rinomato collezionista e studioso di arte antica, medievale e rinascimentale, ha accumulato la maggior parte della sua collezione.
Nell’asta sono esibite le 40 gemme più preziose, non solo per la loro superba qualità e rarità, ma anche per le loro importanti provenienze, come un bellissimo intaglio romano raffigurante il ritratto di Antinoo, appartenente alla collezione dell’aristocratico e politico George Spencer, il quarto duca di Marlborough.
Alcune di queste pietre sono dei veri e propri capolavori dell’arte dell’incisione e rivaleggiano con le migliori opere anche delle arti “maggiori”.
Gli artisti greci e romani erano infatti maestri dell’arte dell’incisione e la portarono a livelli straordinari: si può dire che ogni gemma incisa racconti una storia unica. In quelle antiche società, tali pietre lavorate servivano come una firma personale o un sigillo identificativo portatile. Spesso incastonate in anelli, erano una sorta di “sigillo portatile”, usate per imprimere l’immagine scelta da chi indossava la gemma nella cera o nell’argilla, per validare documenti e oggetti, in un tempo in cui ancora le firme non esistevano. Solo più tardi divennero oggetti apprezzati per la loro valenza estetica, più alla moda che funzionali, ed erano sfoggiate per indicare i propri interessi, le alleanze e le ideologie. Il materiale, la dimensione, il colore e il motivo delle pietre riflettevano la ricchezza e il gusto del proprietario.
Molte di queste gemme sono state rinvenute in scavi archeologici, ma la maggior parte sono sopravvissute alla luce del sole. Nel Medioevo erano vendute a collezionisti reali e spesso finivano in oggetti religiosi come copertine di libri o per impreziosire i calici.
Con il Rinascimento, un rinnovato interesse per la classicità ispirò una nuova generazione di collezionisti. Soprattutto durante i Grand Tour, ricchi gentiluomini europei raccoglievano nelle loro case queste pietre come souvenir dei loro viaggi. Tra loro vi era appunto George Spencer, duca di Marlborough, che accumulò una collezione di 780 gemme nel 18esimo secolo, che nel 1899 fu rivenduta da Christie’s.

Ci troviamo senza dubbio davanti al gruppo di gemme incise più interessanti ad apparire a un’asta negli ultimi decenni. Ma vediamo i pezzi più interessanti:

Intaglio romano in calcedonio nero con ritratto di Antinoo
Risalente al 130-138 d.C, nella collezione Marlborough per più di un secolo, fu venduto a Christie’s.
George Spencer la definì “di una bellezza incredibile” e ne fece il pezzo di punta della collezione privata di gemme antiche più straordinaria al mondo. Testa di serie è anche il prezzo di questo monile, stimato tra i 300 e 500.000 dollari.
L’eccezionale qualità dell’incisione ha fatto sì che molti proclamassero questa gemma come il più pregevole ritratto di Antinoo esistente. Grande primato se si considera l’enorme produzione artistica incentrata su questo ragazzo morto prematuramente, favorito e amante dell’imperatore Adriano. L’immagine è superbamente incisa su una gemma intagliata di calcedonio nero.

Intaglio romano di ametista con il ritratto di Demostene
Un altro capolavoro della collezione che risale al I secolo a.C circa e ha un valore esorbitante: 200-300.000 dollari stimati. Questa gemma presenta una particolarità significativa: alla destra del busto di Demostene, celeberrimo oratore greco, si intravede l’iscrizione “di Dioscuride”, il più abile intagliatore di gemme al servizio dell’Imperatore Augusto. Ci troviamo di fronte alla firma dell’artista, assai rara in questa tipologia artistica.

Cammeo romano in sardonica con un busto di Giuliano-Claudiano
Altro pezzo della collezione Marlborough risalente al I secolo d.C, questo cammeo è forse il più bell’esemplare della mostra. A differenza degli intagli (o sigilli) che presentano una depressione sulla superficie della gemma, i cammei sono in rilievo. In questo caso, il busto frontale di Giuliano-Claudiano colpisce per il suo inusuale ed estremamente alto rilievo. Realizzato in sardonica, infatti, il ritratto presenta due livelli, uno bianco su uno marrone. La gemma è montata su un pendente dalla cornice d’oro, adornato da altre pietre preziose come l’ametista, il granato e il peridoto. Un vero trionfo di colori.

Cammeo romano in sardonica di Medusa
Anch’esso parte della collezione Marlborough, questa gemma presenta il soggetto forse più utilizzato nei cammei durante l’epoca romana: la testa di Medusa.
Questo motivo era particolarmente usato in gioielleria perché si pensava avesse proprietà di protezione su chi la indossava.