Oro bianco che ingiallisce: cause e rimedi

L’oro bianco è una valida e moderna alternativa al classico oro giallo. A differenza del fratello maggiore, l’oro bianco non può essere trovato in natura e viene creato da una lega prodotta quasi unicamente per la creazione di gioielli.

Composizione
In generale l’oro bianco viene considerato meno prezioso e “impegnativo” dell’oro classico, ma il suo valore dipende dalla caratura (solitamente 14 o 18) e dalla percentuale di oro presente nella lega.
Quest’ultima è composta al 75% da oro giallo e al 25% da nichel, palladio o argento che regalano al gioiello diverse sfumature di colore.

La rodiatura
Oro bianco di nome ma non di fatto. Il colore principale in realtà non è propriamente bianco, questo a conseguenza del processo, chiamato rodiatura, a cui vengono sottoposti i gioielli. La rodiatura consiste in un bagno galvanico nel rodio che riveste i monili di uno strato sottile, rendendoli bianchi e lucidi.

immagine a cura di biffigioielli.com

 

Manutenzione
L’uso quotidiano del gioiello e il suo strofinamento con la pelle o con le superfici sono la principale causa dell’ingiallimento. Il consumo avviene a causa dell’assottigliamento del fine rivestimento ottenuto con la rodiatura, che finisce per rivelare il vero colore della lega.
Indicativamente, un gioiello in oro bianco indossato ogni giorno, come ad esempio una fede, richiederebbe una pulizia almeno ogni 2/3 anni. Ma come fare?
Vietato immergere un anello d’oro bianco in acqua e sapone (metodo però funzionante per l’oro giallo) perché non si farebbe altro che peggiorare la situazione ed è anche sconsigliato strofinare con un panno perché si andrebbe a consumare ulteriormente il rivestimento lucido.
Qualora volessimo dare nuova vita al nostro oro bianco la soluzione migliore è sottoporlo nuovamente ad una rodiatura, basta rivolgersi ad un orafo che saprà come farlo splendere di nuovo in poco tempo e ad un prezzo modico!